Quest’anno segna il 60° anniversario di Pedrali, un’azienda fondata su una visione condivisa di progettare e produrre arredi di alta qualità che non solo resistano alla prova del tempo ma che portino anche bellezza nei luoghi in cui viviamo. Per celebrare questa pietra miliare, Pedrali ha svelato l’impressionante Padiglione Pedrali, progettato da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi. Questo capolavoro architettonico, situato presso la sede di Mornico al Serio a Bergamo, ospita l’esposizione “Pedrali60, we design a better future,” curata da Luca Molinari Studio. L’esposizione è aperta fino alla fine di ottobre, invitando non solo i collaboratori e gli architetti di Pedrali, ma anche scuole, clienti e il pubblico a esplorare e ispirarsi.
Nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono riconosciute come le Capitali Italiane della Cultura per il 2023, il 60° anniversario di Pedrali è una celebrazione del patrimonio culturale dell’azienda. Esso incarna una collezione di valori che rappresentano le due città lombarde attraverso le voci di imprenditori e aziende che investono e manifestano la propria maestria nei rispettivi territori quotidianamente. Monica Pedrali, CEO di Pedrali, riflette su questa occasione speciale, affermando: “Il Padiglione Pedrali sorge nella nostra sede a Mornico al Serio, dove tutto è concepito e prende vita. Idee e progetti per il futuro nascono qui. La scelta di stabilire il Padiglione nel nostro territorio ci fa riflettere sulle nostre radici e origini. È uno spazio nuovo che ci appartiene e sarà l’eredità di questo anniversario speciale.”
Il Padiglione Pedrali, progettato da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi, presenta un ampio tetto sopraelevato che ospita due livelli espositivi. Una galleria sospesa diventa il palcoscenico per narrare la storia dell’azienda, mentre un ampio portico a livello terra funge da percorso per riflettere sulla necessità di trovare una dimensione condivisa per costruire il futuro. La struttura principale è costituita da portali arcuati collegati da travi orizzontali. Al livello superiore, una seconda disposizione di travi si interseca con la parte esterna per sostenere il grande tetto in scandole di larice, che avvolge il pavimento in tavole di abete. Entrambi i lati del padiglione sono aperti, consentendo alla luce naturale di fluire nello spazio. Al piano terra, le colonne esposte costituiscono le gambe simboliche dell’architettura, creando una colonnata affascinante.
Michele De Lucchi, il rinomato architetto dietro il padiglione, lo descrive come “un grande tetto che poggia sulle sue gambe, accessibile attraverso una scala che funge anche da tribuna per riunire persone, visitatori e spettatori. In questo spazio espositivo mobile e trasportabile, è possibile allestire spettacoli ed eventi che raccontano la storia di un’azienda, una comunità di persone che insieme costruiscono qualcosa che merita di essere realizzato, distribuito, venduto e raccontato, combinando i destini di molti individui.”
I visitatori vengono accolti da una scalinata d’ingresso che svolge una duplice funzione: è il punto di accesso all’esposizione e, al contempo, una piattaforma per sostare o sedersi e partecipare a presentazioni e discussioni. In cima ai gradini, una quinta ospita l’area di accoglienza ed è proprio qui, nella galleria sospesa tra gli archi, che inizia il percorso del visitatore.
L’esposizione si sviluppa lungo due elementi lignei lineari che ripercorrono i 60 anni di storia dell’azienda attraverso le voci dei protagonisti, i prototipi, le grafiche, i cataloghi e i progetti che hanno contribuito alla crescita dell’azienda nel tempo.
Luca Molinari, il curatore dell’esposizione, la caratterizza come “una reinterpretazione critica di una significativa storia aziendale nel design italiano e, allo stesso tempo, uno sguardo al futuro costruito attraverso una forte coerenza con i valori imprenditoriali e innovativi di Pedrali. Comunità, ricerca, sperimentazione, sostenibilità, qualità diffusa, un forte legame con il territorio e il dialogo con i designer sono alcuni degli elementi che definiscono l’esposizione e i suoi percorsi.”
Gli elementi espositivi fungono da supporti a doppia faccia: da un lato sono esposti oggetti fisici, mentre dall’altro, i monitor ospitano testimonianze e voci della comunità Pedrali. Il percorso si conclude con un lato aperto alla fine della galleria, invitando gli spettatori a guardare avanti, verso il mondo esterno e il futuro.
Per ulteriori informazioni, visita il sito web di Pedrali.